Una civiltà antica, complessa e raffinata come quella Cinese non può che aver dato un contributo determinante alla storia e all’evoluzione delle rose. Si puo’ affermare, anzi, senza timori di approssimazione, che le più vecchie cultivar cinesi attualmente in nostro possesso sono le rose più antiche ad oggi conosciute: la rappresentazione di "Old Blush” è stata individuata con esattezza in alcuni dipinti cinesi su tela che risalgono alla fine del primo millennio dopo Cristo. La sua progenitrice, “Slater’s Crimson China”, è ovviamente ancora più vecchia. Non si tratta di rose botaniche, ma di ibridi già di notevole complessità.
Entrambe queste rose, secondo una ricostruzione ben documentata, giunsero in Europa nella seconda metà del ‘700 quale effetto dell’intensificazione degli scambi commerciali tra il Vecchio Continente e il Sud-Est Asiatico.
Qualcuno sostiene, tuttavia, che gli scambi commerciali tra l’Europa e l’India, come quelli tra l’Europa e la Cina, erano già stati avviati nell’Antichità Classica e proseguiti nel Medioevo, e non si può certo escludere che alcune rose “cinesi” fossero già arrivate da noi in epoca romana o al tempo delle Repubbliche Marinare. E’ verosimile, dunque, che alcune varietà, non sappiamo quali, fossero conosciute già da alcuni secoli, probabilmente in alcune regioni d'Italia poiché non sono particolarmente rustiche al freddo, e che proprio ad esse fosse stato attribuito l’appellativo di “rose di ogni mese”, e non ad alcune varietà di rosa damascena (in genere, per tradizione, la varietà Quatre saisons).
La cosa certa, in ogni caso, è che Old Blush e Slater's Crimson China, in sul finire del XVIII secolo, non mancarono di suscitare immediatamente l’interesse di botanici e ibridatori per i caratteri completamente nuovi che presentavano.
Rispetto alle classiche rose europee, infatti, l’arbusto delle Cinesi ci appare con una ramificazione di fusti numerosi e sottili, poche spine sparse, e un aspetto arioso dovuto alle foglie piccole, rade e semilucide. Le foglie giovani, come i giovani rami, sono rossi. Non sono molto esigenti in fatto di terreno e abbastanza tolleranti in fatto di siccità (purché non siano prolungate, come purtroppo accade negli ultimi anni in alcune regioni). Richiedono una potatura leggera che si limiti all’eliminazione dei rami secchi e rovinati. I colori e le tonalità dei fiori sono particolarmente vivaci e brillanti.
A differenza delle vecchie rose europee, il cui fiore, invecchiando schiarisce, il fiore di quelle cinesi tende, al contrario, a scurirsi.
Ma la vera, incredibile, novità è rappresentata dall’eccezionale rifiorenza di queste rose, la cui produzione abbraccia ininterrottamente tutta la primavera, essendo tra l’altro precoci, fino alla fine dell’autunno nei climi più temperati. Insomma, come non lasciarsi tentare dalla possibilità di incrociare queste nuove rose con i vecchi ibridi europei?
Non sappiamo dirvi se ibridi di chinensis fossero già presenti ai Giardini della Malmaison all’epoca dell’Imperatrice Giuseppina, ma è certo che alcuni ibridatori si cimentarono molto presto, già nei primi anni dell’800, nella nuova avventura, con risultati pregevoli che ancora oggi non mancano di stupirci. Tale avventura proseguirà per tutto il secolo fino a giungere alle soglie e oltre del ‘900.
Le varietà di rose Cinesi
Note: un arbusto di piccole dimensioni, mediamente ramificato, ben provvisto di foglie verde chiaro e semi-lucide e tuttavia arioso ed elegante.
I fiori di media grandezza e sempre presenti per buona parte dell'anno, schiudono da boccioli deliziosi e pieni che si appiattiscono a completa apertura. I petali esterni si colorano di un rosso ciliegia molto intenso, mentre i petali interni sono di un rosa più chiaro. Il caldo intenso accentua il contrasto cromatico.
Questa varietà fu ottenuta da Albert Hoffmann che la dedicò alla figlia Alice. Giardiniere appassionato di rose in quel di Sangerhausen, cittadina della Germania centro-settentrionale, su terreni di sua proprietà e con una cospicua collezione di rose, Albert Hoffmann gettò le fondamenta del più grande e importante roseto del mondo, l' Europa-Rosarium Sangerhausen che aprì i battenti nel 1903.
Note: Corrévon, un vivaista Svizzero, la immise sul mercato nel 1932, riproducendola da un esemplare che la Famiglia Borromeo, proprietaria dell’Isola Bella sul Lago Maggiore, gli aveva donato. Detto questo, è chiaro che Chinensis Mutabilis è comunque una rosa molto più antica, sicuramente arrivata dalla Cina, non sappiamo come né quando. Ma il suo successo, dalla data della sua introduzione, dura ininterrottamente fino ai nostri giorni. Se osservate un esemplare adulto da lontano, questa rosa vi darà l’impressione di un bell’arbusto tondeggiante, quasi di macchia, intorno al quale svolazzano centinaia e centinaia di farfalle variopinte. Chinensis mutabilis, infatti, ha un tipico portamento “a fratta”, con numerosi rami sottili che si intersecano tra loro in tutte le direzioni, nascosti da foglioline verde scuro e lucide. I fiori sono portati a piccoli mazzi da lunghi steli, sottili, teneri, di color vinaccia. Il fiore in boccio è un rosso scuro, si apre di color giallo aranciato per diventare rosa pallido, con i petali reflessi, e infine rosso magenta, o rosso scuro a seconda del clima (a questa particolare evoluzione si deve, dunque, il nome di Mutabilis ).
Note: questa rosa antichissima è arrivata in Europa intorno al 1824 e, da allora, ha sempre riscosso un successo intramontabile tra gli appassionati di rose. Ha un fiore semplice, grande, a cinque petali, di un bel rosso vivo che non sbiadisce; anzi, con l'abbassarsi delle temperature diventa più scuro ed intenso, di una consistenza vellutata alla vista e al tatto.
Come tutte le vecchie rose cinesi, Chinensis Sanguinea, alle prime avvisaglie di primavera, parte con la produzione di centinaia di boccioli dalla tipica forma appuntita, e continua ininterrotta fino a quando arrivano, se arrivano, le prime gelate. Non è raro, infatti, alle nostre latitudini, vederla in fiore 12 mesi l'anno. Di sicuro potremo ammirarla ancora a Natale in tutto il suo splendore, e le saremo grati di rallegrare i nostri giardini e terrazzi con decine e decine di fazzolettini rossi.
L'arbusto è molto vigoroso, sempreverde e di rapida crescita. Ha un portamento compatto e denso, come un grande cespuglio pieno: un buon utilizzo è quello di farne una siepe decorativa, anche formale. Ma può trasformarsi anche in un vigoroso rampicante dal portamento leggero ed arioso, ottimo per rivestire un pilastro o colonizzare un piccolo albero.
Le foglie sono un po' più grandi di Chinensis Mutabilis, leggermente appuntite, di un verde opaco con riflessi glauchi, molto decorative, e non si ammalano mai.
I fusti sono lisci e verdi, quasi del tutto privi di spine.
Note: una rosa di capitale importanza per la storia e lo sviluppo delle rose (per maggiori notizie, vedi la nota introduttiva): i suoi geni, insieme a quelli di Rosa Gallica, sono presenti in tutte le rose moderne europee. Una rosa di grande fascino che ha ancora oggi un notevole valore ornamentale. I fiori sono medio-piccoli, di forma aperta e scomposta, con una bella tonalità di rosa argentato che si scurisce invecchiando, ed un buon profumo dolce e raffinato. Anche l’arbusto è di piccole dimensioni, quasi privo di spine, con foglioline verde scuro e lucide.
Di Old Blush esiste anche una mutazione rampicante, di notevole vigore, e con fiori più grandi rispetto a quelli della forma arbustiva. Le sue fioriture sono abbondanti e soprattutto continue dalla primavera fino all'autunno (caratteristica rarissima per i climber che derivano da mutazioni di varietà arbustive).
Note: questa varietà, dal portamento ampio e compatto, pare che nei climi caldi possa attingere anche ai 3 metri diventando un piccolo rampicante o un enorme cespuglione vigoroso e ben fogliato, ma arioso e leggero. Mentre gli autori d'oltralpe la definiscono un arbusto di piccole dimensioni. I fiori, generalmente in gruppi di 3 o 5, sono portati su lunghi peduncoli che conferiscono alla pianta un portamento morbido, e si aprono, con pochi petali, in calde tonalità arancio, che sfumano alla base e sul retro in giallo e in rosa, con accenni di mescolanze blu quando il clima diventa più fresco, più simili alle nuances cromatiche delle tea che a quelle delle cinesi.
Buonissimo e intenso il profumo di tè.
Dedicata a Zoe Talon (1785 - 1852), di origini borghesi, che divenne Contessa di Cayla nel 1802 in seguito al matrimonio con il Conte Baschi du Cayla. Sebbene la coppia avesse avuto 2 figli, Zoe si separò dal marito chiedendo protezione direttamente al re Luigi XVIII, il quale nel 1822 fece demolire e ricostruire per lei il Castello di Saint Ouen. Pare che non siano mai stati amanti, ma la contessa ebbe sicuramente un'influenza importante sulle decisioni politiche dell'anziano sovrano.
Note: talvolta classificata anche tra le rose miniatura, di cui dovrebbe essere una delle capostipiti, talaltra tra le Polyantha, Perla Rosa è una chinensis piuttosto tarda (1945). Il suo portamento è morbido ed elegante, con i lunghi rami che si curvano ad arco costellati di piccole perle rosa chiaro, con circa 40 petali, e un bellissimo fogliame minuto e fitto.
L'arbusto è molto vigoroso in piena terra e può essere adattato a piccolo rampicante su una parete, un pilastro o anche una staccionata bassa. La fioritura si ripete più volte nel corso della stagione buona.
Note: questa rampicante è una mutazione di una Pompon de Paris arbustiva dalle origini misteriose: potrebbe essere un antico ibrido di origine cinese o, come suppone qualcuno, di origine italiana, ottenuto in un' epoca in cui, agli inizi dell’800, si ibridavano nel Nord Italia molte rose cinesi.
La forma rampicante è molto vigorosa e veloce nella crescita, fiorisce molto presto nella stagione con una profusione incredibile e duratura di piccoli fiori rosa a mazzi delicatamente profumati. Dopo la prima, spettacolare fioritura, rifiorisce in modo intermittente e modesto.
Note: spesso si discute se questa rosa sia effettivamente una chinensis e non piuttosto una floribunda. A parte il fatto che occorreranno ancora alcuni anni per arrivare alle prime floribunda, questa confusione è dovuta alla circostanza che con il nome di Irene Watts , viene spesso commercializzata negli Stati Uniti la Pink Gruss an Aachen che tuttavia è molto diversa.
I fiori di Irene Watts sono molto grandi e straricchi di petali, con un profumo così dolce da far venire l’acquolina. Sbocciano in mazzi di 2/3 e variano dal rosa pastello, al rosa pesca e al rosa salmone. L’arbusto è molto armonioso e compatto, con un bel fogliame verde medio, non lucido, e sano. La rifiorenza è continua e generosa.
Note: il Vivaio Guillot è nato nel 1829, è ancora in vita, e continua ad ibridare nuove rose che raramente arrivano in Italia dove, per puro conformismo, agevolmente spadroneggiano le multinazionali. La posizione del vivaio, nei pressi di Lione, nel sud-est della Francia, era particolarmente favorevole per la coltivazione delle delicate rose cinesi ed i Guillot, rispetto ai produttori del Nord Europa, ebbero buon gioco per alcuni decenni, insieme ai Nabonnand, a mantenere il monopolio nell’ibridazione delle nuove rose provenienti dall’oriente.
Louis XIV è una rosa icona per tutti coloro che amano la rosa rosso-velluto, o per coloro che si dilettano nell’idea di un’inesistente (e un po' funerea!) rosa nera. Ed in verità, appena sbocciata, Louis XIV è di un bel rosso porpora scurissimo, con lumeggiature talmente scure da farla sembrare davvero nera. Anzi, se esistesse sul serio la rosa nera, la palma spetterebbe senz'altro a questa varietà. Proprio per tale motivo, se non opportunamente protetta dalla calura estiva, rischia di incenerirsi miseramente sotto i raggi del sole.
I suoi fiori appaiono piccoli rispetto agli standard dei carciofoni attuali, spesso assunti a standard insuperabili di Bellezza, e questo è sicuramente un disvalore per i gusti moderni. Ma il profumo, signori miei, che cos’è!!!
Note: una rosa poco diffusa ma che vale la pena inserire in giardino perché il nome, sebbene impronunciabile, è tutta una promessa: Unermudlicke è tedesco e significa infaticabile, con chiarissima allusione alla sua rifiorenza.
Abbiamo provato a non potarla ed abbiamo scoperto, aldilà delle dimensioni ufficiali e un po’ anglosassoni, una rosa dai lunghi tralci arcuati e morbidi sui quali i grappoli di fiori si addensano per tutta la lunghezza, fino ai primi freddi.
Rosa x Chinensis semperflorens
Note: questo antichissimo ibrido di rosa cinese (secondo alcuni risale al IX secolo dopo Cristo) fu importato in Inghilterra nel 1792 da Gilbert Slater, un armatore inglese che commerciava con le Indie orientali. Insieme a Old Blush, la sua introduzione ha rivoluzionato totalmente il vecchio mondo delle rose europee con le quali ha dato origine, progressivamente, alla numerosa stirpe delle cultivar rifiorenti.
Slater's Crimson China, di fatto è praticamente sempre in fiore, da marzo a dicembre; ha un portamento eretto e composto, con i fusti sottili e le foglioline piccole e lucide che in giovane età assumono il caratteristico color prugna. I fiori sono semidoppi, singoli o riuniti in piccoli mazzi, di un color rosso ciliegia o scarlatto, all'epoca sconosciuto tra le rose europee, che invecchiando scurisce quasi in un viola prugna. Occhio al baffo centrale bianco che si ritrova spessissimo tra le sue discendenti prossime e lontane.
Note: una rosa industruttibile, che supera brillantemente tutte le malattie fungine che nei luoghi umidi possono attaccarla. Hermosa è una strana cinese dal portamento ordinato e denso; si pensa infatti che sia figlia di Old blush e di qualche vecchia gallica che le ha trasmesso una crescita compatta e armoniosa. I fiori vengono prodotti spesso a mazzetti, ininterrottamente lungo tutta la stagione fino alla fine dell'autunno, sono di medie dimensioni, deliziosamente a coppa e di un rosa lilla deciso, senza titubanze, che le dà carattere e personalità. Un eccellente cespuglio da vaso.
Note: se dovesse capitarvi di venire in vivaio intorno alla metà di marzo, quando la maggior parte delle rose cominciano timidamente a fogliare e le vecchie alba e le galliche sono ancora nude come fossero morte e stecchite, vi capiterà di vedere una sola rosa già in fiore: la Bengala Communis. Questa antichissima cultivar, ancora oggi molto diffusa in Cina, e importata in Europa nella 2° metà del '700, è veramente infaticabile. Mentre nei climi miti fiorisce 12 mesi all'anno, altrove è un segno precocissimo della Primavera che sta arrivando. Di questo le sarete sempre molto grati e non potrete fare a meno di amare la sua grazia e la sua poesia.
Note: nella sua lontana ascendenza c'è Slater's Crimson China, attraverso Gloire des Rosomanes, ma anche una vecchia Bourbon, Sir Joseph Paxton. Questa combinazione ha fatto di Gruss an Teplitz una varietà di cinese particolarmente rustica al freddo (é nata in Ungheria!). L'arbusto è fitto di rami flessuosi e lunghi peduncoli che sostengono piccoli mazzi morbidi di fiori scarlatti e fortemente profumati (eredità delle Bourbon). Bellissimo il giovane fogliame con il caratteristico colore rosso prugna.
Gruss an Teplitz significa "Saluti da Teplitz", antica cittadina e rinomata stazione termale della Repubblica Ceca, famosa per l'incontro avvenuto nel lontano 1812 tra i due grandi geni dell'epoca: Johan Wolfgang Goethe e Ludwig van Beethoven. Nientepopodimeno! Questo incontro, auspicato e favorito da una comune ammiratrice, era meglio che non avesse avuto mai luogo perché in tal modo ciascuno avrebbe conservato per sempre una buona opinione dell'altro.
Note: questa misteriosa rosa di cui non si conosce l'autore né la provenienza, è una delle cinesi più amate. Una pianta adulta produce un cespuglione grande e tondeggiante, ricco di bellissime foglie sane e spesse, verde medio, quasi glauche. Anche i fusti sono robusti e di un bel verde chiaro e luminoso, quasi privi di spine. Al di sopra, su lunghi steli che si innalzano sulla sommità del cespuglio, svettano ampi mazzi di fiori doppi, medio-grandi, che si aprono rosa chiaro con sfumature più tenui al centro. Invecchiando, il centro diventa bianco ed il rosa scurisce in un affascinante rosso ciliegia attraverso tutti i mutamenti di sfumature tipici delle rose cinesi. A completarne la bellezza, un profumo intenso, di rosa antica.
In rete, abbiamo trovato queste notizie sulle sue origini:
L'origine di questa rosa è sconosciuta, ma altre simili sono ancora presenti in Cina occidentale, ad esempio, nel giardino di un tempio vicino a Lijiang, dove vi è una rosa che mostra simile cambiamento di colore. 'Sophie's Perpetual' risale a prima del 1928, ma è stata reintrodotta nel 1960 da Humphrey Brooke, un grande conoscitore di rose antiche, e prende il nome di Sophie, contessa Beckendorf, la nonna di sua moglie, e moglie dell'ultimo ambasciatore zarista a Londra, che iniziò il giardino di Lime Kiln (Isle of Portland, Dorset, in Inghilterra).
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